- Criteri di ammissione
- ammissibilità dei soci ordinari, dei membri del comitato scientifico, dei soci EPIAOnlus, per il tirocinio
- Uno per tutti
servizi
- Progetti
- Progetti scientifici
- ricerca didattica ed insegnamenti scientifici
- a cura del Prof. Giuseppe Sica
utilità
COUNSELING DELL'EMERGENZA
La scuola in counseling dell’emergenza forma operatori in grado di offrire aiuto e sostegno in situazioni molto critiche sotto il profilo emozionale, in particolar modo riconducibili a lutti, incidenti gravi e soprattutto eventi collettivi disastrosi (es. eventi calamitosi o catastrofi quali ad esempio: terremoti, eruzioni vulcaniche, naufragi, alluvioni, disordini sociali, emergenze sanitarie ecc.). L’intervento degli operatori si intende destinato a tutte le persone coinvolte, intendendo sia le vittime e i famigliari, sia, e forse soprattutto, gli stessi colleghi soccorritori (personale appartenente alle forze armate e dell’ordine, volontari, personale di pronto intervento sanitario, ecc.). Sono questi ultimi, infatti, che spesso risentono di scarso sostegno nell’esercizio delle proprie funzioni, quando invece sul mantenimento di un saldo equilibrio interiore è fondato in gran parte il migliore esito di un’operazione di soccorso (anche a distanza di tempo).
Possono partecipare al corso tutti coloro che, desiderosi di offrire il proprio contributo in qualità di volontari o di professionisti nelle relazioni di aiuto (counselor), posseggano almeno il diploma di scuola media superiore.
La scuola propone inoltre, al personale incaricato a vario titolo nell’intervento di soccorso (vigili del fuoco, personale medico-sanitario, addetti di pubblica sicurezza, ecc.), moduli formativi brevi (master e corsi di aggiornamento professionale).
Nelle situazioni di emergenza, sono in primo piano temi fondamentali quali sopravvivenza e morte, significato dell’esistenza e del proprio ruolo sociale, spirito di collaborazione o di conflitto, compassione o distanza emotiva, ecc. Inoltre, tutti gli attori coinvolti esprimono uno stato di coscienza modificato, che altera i modi e parametri di riferimento ordinario. Durante l’addestramento, è necessario che l’operatore possa entrare in contatto in modo profondo e veritiero con tali temi e i relativi dubbi e paure. Mentre esplora le proprie modalità e resistenze naturali, viene aiutato a trovare in sé le risorse essenziali per gestire lo stress e intervenire utilmente secondo quanto appreso.
L’impostazione didattica dei corsi consente, oltre all’apprendimento teorico, anche un fondamentale percorso pratico-esperienziale, che permetta di fare esperienza concreta della gestione positiva, propria ed altrui, di una situazione di profonda crisi emozionale.
Metodologia integrata dinamica-corporea-transpersonale
La metodologia utilizzata integra contributi provenienti dai modelli dinamico, corporeo e transpersonale.
Il modello dinamico
Il modello dinamico, di paternità freudiana, nel percorso formativo del counselor per l’emergenza, si connota come modello di riferimento vantaggioso e maneggevole per i molteplici riferimenti teorici che nel corso del ‘900 si sono integrati nel suo paradigma e che consentono di osservare comportamenti individuali, interpersonali e di gruppo in una prospettiva integrata che ne evidenzia la complessità.
La definizione psicologica del termine DINAMICO richiama nel linguaggio comune all’immagine di un gioco di forze interne ed esterne che operano in un individuo e che si manifestano in un certo CAMPO in un determinato MOMENTO. L’aggettivo dinamico non deve essere inteso come fenomeno di dinamismo da contrapporsi ad una psicologia STATICA, bensì come attenzione alla ricerca delle dinamiche della mente umana, in riferimento alle spinte MOTIVAZIONALI interne che muovono e dirigono la nostra vita quotidiana, MOTIVAZIONI delle quali non sempre siamo sufficientemente consapevoli.
Dalla ricerca e consapevolezza motivazionale, propedeutica al potenziamento delle risorse personali, si articola il percorso formativo degli operatori che hanno scelto di cimentarsi in una professione di aiuto e sostegno, il cui intervento si realizza durante eventi calamitosi che sottopongono vittime e soccorritori ad esperienze ai LIMITI di una realtà mai prima sperimentata.
La formazione dell’operatore, secondo il modello di riferimento dinamico, riguarderà sia l’acquisizione di specifiche competenze soggettive, sia la capacità di utilizzare strumenti e modelli di intervento strutturati all’interno di protocolli contingenti e internazionali.
La preparazione teorica e il lavoro esperienziale, oltre che offrire all’operatore i mezzi necessari per fronteggiare l’opera di soccorso, dovranno tenere conto della messa in campo di tutte le risorse necessarie all’operatore stesso per tutelare la propria salute psicofisica. La parte esperienziale, parallelamente alla formazione teorica, avrà il suo focus nell’acquisizione di una sempre crescente capacità di identificare, descrivere, classificare le proprie MOTIVAZIONI all’agire, per rendere sempre più chiara l’organizzazione del contesto soggettivo all’interno del quale è emersa la scelta del percorso formativo. Per tale motivo, il lavoro sarà fortemente personalizzato.
In considerazione della quantità e dell’eterogeneità delle MOTIVAZIONI umane, non risulta possibile elencarle; pertanto, nell’iter formativo del counselor per l’emergenza, verrà presa a riferimento come orientamento empirico la più nota delle classificazioni moderne delle MOTIVAZIONI di JOSEPH LICHTENBERG, i cui studi si collocano al crocevia fra la tradizione psicanalitica freudiana e quella più recente delle indagini sistematiche sull’infanzia e che sostiene l’esistenza di cinque grandi sistemi motivazionali: 1) regolazione psichica delle esigenze fisiologiche; 2) attaccamento, affiliazione, dipendenza; 3) assertivita’individuale: esplorazione e dipendenza; 4) aggressività; 5) le forme della sensualità. I 5 sistemi saranno osservati nella loro interazione e complessità, con particolare rilievo all’esplorazione dei vissuti interni relativi al sistema motivazionale COOPERATIVO, attinente alle varie forme di legame e di socializzazione, ed al sistema motivazionale AUTOAFFERMATIVO, fonte di conflittualità e competitività.
Il tutto al fine di aiutare l’operatore, durante il processo formativo, a ricostruire la propria storia, riconoscere i propri progetti, potenziare le proprie risorse, imparare a recuperare il proprio equilibrio in modo costruttivo a seguito di vissuti critici e dolorosi, a cui può essere ripetutamente esposto nel prestare la propria opera.
L’approccio corporeo
Il lavoro corporeo che il corso propone, permette di riconoscere e sviluppare armonicamente il potenziale di ognuno, integrando i livelli: fisico, emotivo, mentale e spirituale. Tale integrazione può essere sperimentata mediante esercizi basati sull’ascolto, l’espressione ed il movimento del corpo, inteso come strumento privilegiato che permette di sentire e riconoscere gli stati energetici del corpo, gli stati d’animo, le emozioni, i meccanismi psicologici e gli atteggiamenti posturali propri e degli altri.
Attraverso questo percorso di sviluppo personale, che presuppone una formazione specifica, gli alunni acquisiranno le competenze necessarie a sviluppare relazioni di aiuto a se stessi ed agli altri e di conseguenza agevolare lo sviluppo delle risorse individuali di ognuno nelle diverse contingenze, ma soprattutto nelle situazioni di emergenza che, come è tristemente noto, costituiscono momenti particolarmente delicati nella vita delle persone colpite e in quella dei soccorritori.
Tra l’altro, nell’ambito delle attività di emergenza, il lavoro di conoscenza di se stessi e dei diversi livelli di consapevolezza, improntato sull’approccio corporale e sull’esperienza che se ne ricava, è intimamente connesso con l’attività di prevenzione, tanto determinate per il contrasto del rischio delle emergenze causate dalle diverse calamità o da incidenti rilevanti, quanto indispensabile per la realizzazione di efficaci ed efficienti interventi da parte dei soccorritori e dei volontari impegnati nello svolgimento delle attività di protezione civile.
In definitiva, il corso proposto si prefigge lo scopo di porre i soccorritori in condizioni di non dover ricorrere esclusivamente all’impiego di risorse emotive personali. Tali condotte psichiche, unitamente a postumi sintomi di “burn-out”, sono spesso stati riscontrati in soggetti soccorritori che operavano in assenza di una preparazione psicologica adeguata, non sempre appropriata agli scenari d’intervento in emergenza.
Modello transpersonale e metodo biotransenergetico
La visione transpersonale e la metodologia biotransenergetica sono in grado di fornire gli strumenti teorici e pratici per inoltrarsi oltre il confine della coscienza ordinaria.
La visione transpersonale, sostenuta dal nuovo paradigma olistico emergente nel panorama scientifico, auspica la piena realizzazione delle potenzialità dell’individuo e unisce il contributo delle antiche tradizioni evolutive con la ricerca scientifica più innovativa.
Nell’ambito del modello transpersonale, la metodologia di riferimento è la biotransenergetica, una disciplina che insegna la padronanza degli atteggiamenti mentali e degli stati emotivi mediante l’esperienza interiore dei diversi stati di coscienza.
Favorisce inoltre il potenziamento delle risorse creative, emotive, relazionali e intuitive dell’operatore, a vantaggio della creatività e apertura nell’intervento sul campo.
Verranno forniti strumenti teorici e pratici mediante seminari teorico-esperienziali e tecnico-applicativi, che si terranno nel fine settimana. Le principali aree d’insegnamento comprenderanno: chiavi di consapevolezza; integrazione biotransenergetica; Modo Ulteriore; Arte del dono di sé.
Per ‘chiavi di consapevolezza’ si intende la mappa delle strutture interpretative secondo questo metodo. ‘Integrazione biotransenergetica’ riguarda l’apprendimento dell’esperienza integrata, consapevole e attiva, dei livelli: mentale, emozionale, corporeo, energetico e spirituale. Il ‘Modo Ulteriore’ è lo sviluppo di un atteggiamento che favorisca una ‘naturalezza naturale’ nella risposta allo stimolo, mediante trascendenza e inclusione delle polarità complementari di ogni evento. Il Modo Ulteriore si esprime in sette assiomi fondamentali: Osservare, invece di pensare; Restare, invece di andare via; Sentire come, invece di capire perché; Fatti, non problemi; Affidarsi invece di controllare; Accettare, invece di combattere; Responsabilità, invece di delega. Infine, ‘Arte del dono di sé’ è l’utilizzo di manipolazioni delicate e pratiche di intervento a livello energetico per il recupero del benessere psico-fisico.
Programma di Studi
Durata: 3 anni
Monte ore totale: 600 ore, così ripartite:
Teoria 250
Pratica 350
Terapia individuale 50
Supervisione 20
TOTALE ore triennio 600
I annualità 180
Relazione di aiuto: il counseling 10
Tecniche di comunicazione interpersonale e interculturale 20
Counseling di gruppo: identità e istituzione di organizzazioni e gruppi 10
Elementi di analisi della personalità 20
Tecniche di rilassamento 10
Il linguaggio del corpo: teorie e tecniche di bioenergetica 10
Primo soccorso e BSL 15
Il Servizio Nazionale della Protezione Civile 5
Il volontariato nell’emergenza 5
Principi di counseling transpersonale (biotransenergetica) 35
Incontri di gruppo 40
II annualità 230
Modelli teorici a confronto nel lavoro del counseling 10
Counseling transpersonale e nuova scienza 10
La comunicazione nel setting del counseling 20
Funzioni sociologiche della comunicazione 10
La comunicazione nella crisi e nell’emergenza 10
Training autogeno: esercizi di base 10
Principi di counseling transpersonale (biotransenergetica) 40
Le emergenze: le vittime, i soccorritori, gli operatori 10
Gestione dei conflitti e problem solving 20
Incontri di gruppo 40
Tirocinio 50
III annualità 190
Il setting nella comunicazione – la supervisione 20
Gestione dello stress e self-empowerment, resilienza e coping 20
Stress Inoculation Training 20
Tecniche di intervento nelle emergenze: defusing e demobilization 20
Tecniche di psicologia dell’emergenza: CISM, debriefing, EMDR 20
Principi di counseling transpersonale (biotransenergetica) 40
Tirocinio 50
Integrazioni:
Incontri individuali di supervisione didattica nel triennio (obbligatori) 20
Percorso terapeutico individuale (interno o esterno certificato) 50
Breve descrizione dei moduli didattici e relativa bibliografia:
RELAZIONE D’AIUTO – IL COUNSELING
Il counseling è una forma privilegiata di relazione d’aiuto, ma si diversifica chiaramente da altre modalità simili. Alcuni punti quali l’ascolto attivo o l’empatia, sono dei punti cardine presenti in qualsiasi relazione di questo tipo; in tale contesto, si analizzerà questa forma particolare di aiuto e il modo in cui si intende l’aiuto in questa speciale relazione.
Storia del counseling. Codice Deontologico FAIP.
Bibliografia:
R. CARKUFF - L’arte di aiutare – Ed. Centro Studi Erikson - 1987
CONTE, PICONE - La terapia di Carl Rogers – Ed. Armando Editore - 1984
R. MUCCHIELLI - Apprendere il counselling – Ed. Centro Studi Erikson - 2006
K. ROGERS - La terapia centrata sul cliente – Psyco - 1970
MODELLI TEORICI A CONFRONTO NEL LAVORO DEL COUNSELING
Introduzione ai principali modelli di riferimento per il counseling, con particolare attenzione all’approccio rogersiano, gestaltico, relazionale-sistemico, dinamico e transpersonale. Analisi comparata e differenze negli ambiti di applicazione.
Bibliografia:
CONTE, PICONE - La terapia di C. Rogers – Ed. Armando Editore - 1984
F. PEARLS – L’approccio della Gestalt – Ed. Astrolabio - 1977
R. MAY - Psicologia esistenziale - Ed. Astrolabio - 1970
M. DANON - Counseling – Ed. Red - 2000
COUNSELING DI GRUPPO: identità e istituzione delle organizzazioni e gruppi
Come programmare un gruppo. Condizioni di avviamento al gruppo. Introduzione alle dinamiche dei processi di gruppo. Inserimento, controllo, istanze affettive del gruppo. Gruppi di incontro. Le dinamiche regressive nei gruppi. Il gruppo: modelli teorici a confronto.
Bibliografia:
M.E. CUGINI - Obbiettivo persona – Ed. Melusina - 1996
B. PEZZAROSSA E M.ZANASI - Psicologia analitica, psicologia dei gruppi – Ed. Borla - 2000
J. BENSON – Gruppi – Ed. Sovera Multimedia - 1993
C. ROGERS - Un modo di essere – Ed. Giunti – Marzocco - 1984
COUNSELING TRANSPERSONALE E NUOVA SCIENZA
Le terapie esperienziali. Il modello transpersonale. La dimensione spirituale in terapia. La gestione delle “crisi transpersonali”. Riconoscimento e valorizzazione del potenziale creativo del sintomo. Metodologia clinica. Le acquisizioni della fisica moderna e le antiche pratiche tradizionali. La relazione transpersonale. Il se trascendente.
Bibliografia:
P. L. LATTUADA - Oltre La mente - Ed. Franco Angeli - 2004
S. GROF – Psicologia del futuro - Ed. Red - 2001
K. WILBER - Oltre i confini - Ed. Cittadella - 1995
G. BRADEN – La Matrix Divina – Macro – Ed. 2007
ELEMENTI DI ANALISI DELLA PERSONALITA’
Conflitti, frustrazioni, meccanismi di difesa, le motivazioni, le emozioni, le percezioni. Teoria della personalità. Concetto di diagnosi e prevenzione. Conoscenza del DSM IV. Indicazioni generali sui test e sul loro utilizzo.
Bibliografia:
C. S HALL E G. LINDZEY - Teoria della Personalità – Ed. Bollati Boringhieri - 1986
H. ELLENBERGER - La Scoperta dell’inconscio – Ed. Bollati Boringhieri - 1976
M. FALABELLA - L’ABC della psicopatologia - Ed. Magi - 2001
D.J. GOLEMAN - Intelligenza Emotiva – Ed. Rizzoli - 1996
LA COMUNICAZIONE NEL SETTING DEL COUNSELING
Aspetti strutturanti del setting. L’ascolto partecipe del counselor: empatia, calore, genuinità. Il colloquio come strumento di aiuto: colloquio informativo o intervista. Il colloquio diagnostico. Fasi del colloquio. Tecniche di facilitazione del colloquio. Lavoro esperenziale sul proprio modo di ascoltare. Simulate sulle dinamiche comunicative all’interno del setting.
Bibliografia:
S. MURGATROY - Il Counseling nella relazione di aiuto – Ed. Astrolabio - 1985
A.QUADRIO, V. UGAZIO - Il colloquio in psicologia clinica sociale - Ed. Franco Angeli - 1980
D.BONE - L’Arte di Ascoltare - Ed. Franco Angeli - 1995
TECNICHE DI COMUNICAZIONE INTERPERSONALE E INTERCULTURALE
Struttura della comunicazione. Assiomi comunicativi. La comunicazione non verbale. Stili comunicativi. La comunicazione efficace: autostima, riduzione dell’ansia, miglioramento dei rapporti interpersonali. Lavoro esperenziale sul proprio modo di comunicare.
Bibliografia:
BEAVIN, WATZLAVICK, JACKSON - Pragmatica della comunicazione umana - Astrolabio 1971
FRANTA, SALONIA - La Comunicazione interpersonale - Ed. Las - 1979
M. ARGYLE - Il Corpo e il suo linguaggio - Ed. Zanichelli - 1992
FUNZIONI SOCIOLOGICHE DELLA COMUNICAZIONE
Obiettivi: Individuare i fattori del comportamento sociale. Individuare i fattori sociali presenti nella personalità. Contenuti: Presentazione di se stessi nel gruppo. Definizione di sociologia della comunicazione. L’apprendimento. La conoscenza. Modello relazionale. L’aggressività. Origine biologica dell’aggressività. Aggressività e frustrazione. L’aggressività si apprende. Aggressività ed emozioni. Aggressività come rappresentazione socio-culturale. Ruolo sociale. I conflitti. Atteggiamenti, pregiudizi, discriminazione. L’altruismo. L’influenza sociale. L’interazione nei gruppi.
Bibliografia:
M. LIVOLSI - Manuale di Sociologia della comunicazione - Ed. Laterza - 2000
E. GOFFMAN, L'ordine dell'interazione, Roma, Armando, 1998
LA COMUNICAZIONE NELLA CRISI E NELL’EMERGENZA
Cosa e come si deve comunicare in una situazione d'emergenza? Gli studi di Crisis Management concordano sul fatto che l'evoluzione di un'emergenza in un disastro o in una crisi superabile, dipende sostanzialmente dal modo in cui le persone interessate l'affrontano. In questo modo la crisi viene collegata ai bisogni che l'evento genera nel suo svolgersi. Tra i primi il bisogno d'informazione, tanto più elevato quanto più l'evento è distante dal contesto dell’esperienza di chi lo subisce.
Bibliografia:
R. SAVARESE – Comunicazione e crisi - Ed. Franco Angeli - 2002
TECNICHE DI RILASSAMENTO CORPOREO
Con questo termine si indicano tutte quelle tecniche che attraverso un allentamento dei pensieri e del respiro fino ad arrivare ad uno stato meditativo, permettono di giungere ad un rilassamento corporeo. Attraverso tali tecniche, che vanno dallo yoga alla bioenergetica, alla meditazione, al rilassamento progressivo, la persona può gestire meglio i suoi processi fisici ed emotivi, ottenere un equilibrio maggiore ed un senso di tranquillità. Spesso tali tecniche permettono anche di vedere con maggiore distacco i propri problemi e di analizzare pertanto la possibilità di usare maggiori risoluzioni.
Bibliografia:
DIETMER OHM - Il Rilassamento Progressivo Secondo Jacobson – Ed. Red - 1992
E. CERRUTO - La Danza Terapeutica – Ed. Xenia -1994
TRAINING AUTOGENO
Il Training Autogeno significa “allineamento che si genera da sé”; è una tecnica di autodistensione psiche soma elaborata dal neurologo Schulz. Saranno descritti e sperimentati gli esercizi del ciclo inferiore o somatico orientati sul corpo: esercizio della pesantezza, calore, respiro, cuore, plesso e fronte.
Bibliografia:
J.H.Schultz – Il Training Autogeno. Esercizi inferiori – Ed. Feltrinelli - 1953
BIOENERGETICA
La bioenergetica è una tecnica nonché una teoria fondata da A. Lowen che si basa sulla lettura dell’energia accumulata in eccesso per nevrosi dall’individuo. Tale lettura si prefigge lo scioglimento di tali punti, attraverso tecniche ed esercizi pratici. Ridare vita al corpo, significa ripristinare le funzioni vitali basilari come il camminare e respirare fino all’espressione della sessualità; riducendo tali attività la persona riduce la propria vita, sviluppandole invece le amplia. Esercizi pratici seguiranno la parte teorica.
Bibliografia:
A. LOWEN - Bioenenergetica – Ed. Feltrinelli - 1975
A. LOWEN - ll linguaggio del corpo – Ed. Feltrinelli - 1985
W. REICH - la funzione dell'orgasmo – Ed. Net - 1961
W. REICH - Analisi del carattere – Ed. Sugarco – 1949
BIOTRANSENERGETICA
La Biotransenergetica propone una metodologia fondata sull'esperienza interiore e l'esplorazione delle dimensioni della coscienza, con l'intento di realizzare la consapevolezza che si svela oltre i processi di pensiero della mente ordinaria; un modello terapeutico olistico e transpersonale orientato alla realizzazione del sé, in grado di intervenire con efficacia nei processi di guarigione. Introduzione ai fondamenti teorici e pratici.
Bibliografia:
P.L. LATTUADA – L’arte medica del guaritore interiore - Ed. Franco Angeli - 2007
P.L., LATTUADA - M. SILVEIRA, Lavorare coi chakra - Ed. Meb -
PRIMO SOCCORSO E BLS (BASIC LIFE SUPPORT)
Introduzione. Accertamento delle condizioni psicofisiche della vittima. Interventi di primo soccorso: sostenimento delle funzioni vitali, riconoscimento e limiti d'intervento. Principali tecniche di primo soccorso in caso di sindrome respiratoria acuta, lussazioni, fratture e complicanze, lesioni da freddo, da calore e da corrente elettrica, intossicazioni, ferite lacero contuse, emorragie esterne, ecc. Introduzione alla R.C.P.C.. Illustrazione completa della sequenza B.L.S. ad uno e due soccorritori. Apprendimento sequenza B.L.S. ad un soccorritore su manichino simulatore. Teoria e addestramento all’utilizzo del DAE (Defibrillatore Automatico Esterno) e di mezzi aggiuntivi.
Bibliografia:
P. JEVON - Trattamento delle emergenze e primo soccorso – Ed. DELFINO EDITORE - 2009
IL VOLONTARIATO NELL’EMERGENZA
Il fenomeno del volontariato in Italia e all’estero: numeri, caratteristiche, attività. I volontari di Protezione Civile. Organizzazioni nazionali e locali. Il ruolo del volontariato. Specializzazioni. Attivazione e coordinamento nell’emergenza. Esigenze e opportunità formative.
Bibliografia:
Dispense intene
IL SERVIZIO NAZIONALE DELLA PROTEZIONE CIVILE
Introduzione alla storia, alle caratteristiche organizzative e funzionali. Strutture operative del Servizio Nazionale della Protezione Civile. Il Comitato Operativo presso il Dipartimento della Protezione Civile. Attivazione, coordinamento, funzioni di supporto. La Segreteria Amministrativa del Volontariato.
Bibliografia:
Dispense intene
GESTIONE DELLO STRESS, SELF-EMPOWERMENT, RESILIENZA E COPING
Nelle situazioni di forte stress è fondamentale la capacità di gestione delle difficoltà, sia attraverso tecniche specifiche, sia mediante lo sviluppo (self-empowerment) delle qualità necessarie. La capacità di proteggere la propria integrità sotto l'azione di forti pressioni è detta ‘resilienza’, quella forza interiore che consente alle persone di reagire ai colpi della vita, di risollevarsi e di ricostruirsi. Resilienza individuale e resilienza delle comunità. Strategie di ‘coping’ (processi mentali adattativi per ridurre lo stress).
Bibliografia:
G. RAWSON E D. CALLINAN - Le 10 regole per vincere lo stress - Ed. Armenia - 2007
J. GUTMANN - Vincere lo stress - Editori Riuniti - 2000
A. O. Ferraris - La forza d'animo - Rizzoli - 2003
B. ZANI, C. CICOGNANI - Le vie del benessere: eventi di vita e strategie di coping - Carocci Editore – 1999
E. MALAGUTI – Educarsi alla resilienza – Ed. Erikson - 2005
STRESS INOCULATION TRAINING
Lo Stress Inoculation Training non è una tecnica singola, quanto un insieme di tecniche d'intervento atte a preparare la persona per una migliore gestione di situazioni di forte stress. Sorta negli anni ’70 nell’ambito del modello cognitivo-comportamentale, ad opera di Donald Meichenbaum, rappresenta un riferimento di partenza molto noto nella formazione per le emergenze.
Bibliografia:
B. YOUNG (et al.) - L'Assistenza Psicologica nelle Emergenze - Ed. Erickson - 2002
TECNICHE DI INTERVENTO IN EMERGENZA: DEFUSING E DEMOBILIZATION
Il defusing (dall'inglese defuse, disinnescare) è un breve colloquio di gruppo, solitamente ma non sempre condotto da uno psicologo, che si tiene dopo un intervento particolarmente critico o impegnativo condotto da membri di servizi di salvataggio, di soccorso o di cure. La Demobilization è la particolare forma di Defusing post-intervento, più informale e capace di rappresentare una ‘cesura simbolica’ con la situazione traumatica appena vissuta.
Bibliografia:
F. SBATTELLA - Manuale di Psicologia dell'Emergenza – ed. Franco Angeli - 2009
TECNICHE DI PSICOLOGIA DELL’EMERGENZA: CISM (CRITICAL INCIDENT STRESS MANAGEMENT), DEBRIEFING, EMDR
Il CISM, o Critical Incident Stress Management, è un noto protocollo clinico di prevenzione e trattamento delle reazioni psicologiche potenzialmente traumatiche, a fronte di eventi critici (disastri, violenze, decessi inattesi, calamità). Il Debriefing è un intervento psicologico-clinico strutturato e di gruppo, condotto da uno psicologo esperto. Infine, l'EMDR è uno degli approcci terapeutici che vanta il maggior numero di conferme di efficacia nella psicoterapia del PTSD (Disturbo Post-Traumatico da Stress). Introduzione ai fondamenti di queste tecniche e comparazione con l’intervento di counseling dell’emergenza.
Bibliografia:
B. YOUNG (et al.) - L'Assistenza Psicologica nelle Emergenze - Ed. Erickson - 2002
L. PIETRANTONI, G. PRATI - Psicologia dell'Emergenza – Ed. Il Mulino – 2009
Docenti e relatori
I docenti sono psicologi, psicoterapeuti, medici e counselor che svolgono attività in modo continuativo e in continuo contatto con gli utenti. Per la scuola questo è un aspetto fondamentale, che garantisce una didattica approfondita e un supporto continuo per l’allievo nel suo percorso formativo.
Direttore Scientifico: DAVIDE CARLO FERRARIS
Psicologo, Psicoterapeuta ad orientamento analitico e transpersonale, direttore dell’Associazione per la Medicina e la Psicologia transpersonale - sede di Roma. Docente e supervisore di psicoterapia transpersonale (SFPT – riconosciuta MIUR). Specialista EMDR.
Direttore Didattico: PAOLA CAPORALINI AIELLO
Psicologa, specializzazione in tecniche d’integrazione psicocorporee, counselor, formazione in approccio sistemico e in costellazioni familiari sistemiche.
Collegio dei docenti
ANNAMARIA CESARINI
Psicologa, psicoterapeuta psicodinamica e cognitivo-sociale.
REBECCA MONTAGNINO
Laureata in psicologia clinica, specializzata in psicologia giuridica, umanistica, psicodramma, arteterapia.
ALIDA MAZZARO
Doctor in Psichology, naturopata, counselor psicosomatico, floriterapeuta. Formazione in Costellazioni familiari.
MARZIA COSENTINO
Psicologa specializzata in psicoterapia sistemico-relazionale
MANUELA RAMOS
Psicologa psicoterapeuta.
NADIA FRAONE
Medico, Chirurgo, specializzata in Medicina Estetica e direttore della Scuola Internazionale di Medicina Estetica di Roma.
FABRIZIO GALANTE
Psicologo con specializzazione in psicosessuologia.
ALESSANDRO VANNUCCI
Medico, Psicoterapeuta, Psichiatra, Omeopata.
STEFANO STRAGAPEDE
Infermiere, Istruttore BLSD, primo soccorso, emergenze in acqua, coordinatore Aesculapio Srl.
REGOLAMENTO DEL CORSO
Il corso si articola in moduli e al termine di ogni modulo verranno effettuate verifiche scritte ed orali, mentre al termine del corso verrà presentato e discusso un proprio elaborato elaborato di tesi, con votazione globale.
Per l’ammissione al corso è richiesto il diploma di scuola media superiore. Il corso è a numero chiuso e i criteri di accettazione delle domande saranno: titolo di studio; curriculum del candidato, colloquio conoscitivo iniziale. Il candidato deve inviare o consegnare direttamente in sede la domanda di iscrizione compilata, unitamente al proprio curriculum vitae e studiorum, a due foto tessera e ad una fotocopia del proprio documento di identità. Successivamente i candidati sosteranno un colloquio conoscitivo di ingresso.
Le diverse materie sono organizzate in moduli coerenti, a completamento dei quali ciascuno dei partecipanti otterrà dei crediti formativi.
Possono essere riconosciuti come crediti formativi tutti i titoli, attestati, certificazioni di scuole ed enti pubblici e privati che l’allievo candidato, all’atto dell’iscrizione alla scuola, presenta, certifica o autocertifica, sia in ordine alle discipline che al percorso esperienziale. Quest’ultimo deve essere accompagnato da una relazione articolata ed esaustiva (anche nella forma di storia di vita) discussa con il direttore della scuola e da quest’ultimo certificata.
È considerato obbligatorio un percorso certificato di terapia personale di almeno 50 (cinquanta) ore, per poter accedere all’esame finale di counselor e per poter essere iscritti all’albo nazionale FAIP.
VERIFICHE E VALUTAZIONI
Alla fine di ogni anno, i corsisti saranno sottoposti ad un esame teorico-esperienziale di verifica, volto a valutare l’apprendimento delle varie discipline e la maturazione conseguita. Ogni anno sarà rilasciato un attestato di fine corso indicante i crediti acquisiti per ciascun modulo formativo completato.
Al termine del percorso di studi e successivamente al superamento dell’esame finale, che consiste nella discussione di un testo di tesi valutato da una Commissione composta da docenti interni e un delegato FAIP, l’Associazione Archeus rilascerà un Diploma di Counselor per l’Emergenza.
Tale titolo permetterà l’iscrizione all’Albo Nazionale F.A.I.P. Il corso di formazione in Counseling è conforme alle norme elaborate dalla FAIP (Federazione delle Associazioni Italiane in Psicoterapia).
MATERIALE DIDATTICO
Per ogni materia viene segnalata una bibliografia di riferimento, i cui testi sono a carico dell’allievo. Ulteriori materiale didattico sarà fornito dalla Scuola.
DURATA E FREQUENZA
L’anno accademico va da gennaio a dicembre. Data la caratteristica modulare dei corsi, le iscrizioni sono possibili durante tutto l’anno accademico, durante il quale sono previsti incontri mensili che si svolgeranno nei fine settimana (sabato e domenica, dalle 9.30 alle ore 18.00) e percorsi brevi con cadenza quindicinale, in orario serale (incontri di gruppo). La frequenza al corso è obbligatoria. Si richiede una presenza minima del 90% del monte ore. Il restante 10% può essere recuperato in seguito. Sono possibili adattamenti individuali rispetto alla struttura base del corso.
DOMANDA DI AMMISSIONE
Le Domande di Ammissione all’Associazione si possono presentare in ogni momento dell'anno. Ogni anno, nel mese di gennaio, ha inizio un nuovo Corso.
Le Ammissioni sono a numero chiuso, per un massimo di 20 partecipanti in formazione.
I requisiti e le procedure richieste per l’ammissione sono:
1. essere in possesso di diploma di maturità legalmente riconosciuto in Italia;
2. presentare, unitamente al Curriculum Vitae, Domanda di Ammissione;
3. sostenere un colloquio di ingresso, il quale ha lo scopo di valutare il percorso esperienziale del Richiedente e i suoi obiettivi.
Il Consiglio Direttivo valuta la Richiesta e comunica al Richiedente l'accettazione o meno della Domanda.
Le Ammissioni al Corso seguiranno l'ordine cronologico di presentazione in Segreteria, fino al raggiungimento del numero massimo sopra indicato.
Per ulteriori informazioni si prega di contattare la Segreteria al n. 06.58334955
La scuola in counseling dell’emergenza forma operatori in grado di offrire aiuto e sostegno in situazioni molto critiche sotto il profilo emozionale, in particolar modo riconducibili a lutti, incidenti gravi e soprattutto eventi collettivi disastrosi (es. eventi calamitosi o catastrofi quali ad esempio: terremoti, eruzioni vulcaniche, naufragi, alluvioni, disordini sociali, emergenze sanitarie ecc.). L’intervento degli operatori si intende destinato a tutte le persone coinvolte, intendendo sia le vittime e i famigliari, sia, e forse soprattutto, gli stessi colleghi soccorritori (personale appartenente alle forze armate e dell’ordine, volontari, personale di pronto intervento sanitario, ecc.). Sono questi ultimi, infatti, che spesso risentono di scarso sostegno nell’esercizio delle proprie funzioni, quando invece sul mantenimento di un saldo equilibrio interiore è fondato in gran parte il migliore esito di un’operazione di soccorso (anche a distanza di tempo).
Possono partecipare al corso tutti coloro che, desiderosi di offrire il proprio contributo in qualità di volontari o di professionisti nelle relazioni di aiuto (counselor), posseggano almeno il diploma di scuola media superiore.
La scuola propone inoltre, al personale incaricato a vario titolo nell’intervento di soccorso (vigili del fuoco, personale medico-sanitario, addetti di pubblica sicurezza, ecc.), moduli formativi brevi (master e corsi di aggiornamento professionale).
Nelle situazioni di emergenza, sono in primo piano temi fondamentali quali sopravvivenza e morte, significato dell’esistenza e del proprio ruolo sociale, spirito di collaborazione o di conflitto, compassione o distanza emotiva, ecc. Inoltre, tutti gli attori coinvolti esprimono uno stato di coscienza modificato, che altera i modi e parametri di riferimento ordinario. Durante l’addestramento, è necessario che l’operatore possa entrare in contatto in modo profondo e veritiero con tali temi e i relativi dubbi e paure. Mentre esplora le proprie modalità e resistenze naturali, viene aiutato a trovare in sé le risorse essenziali per gestire lo stress e intervenire utilmente secondo quanto appreso.
L’impostazione didattica dei corsi consente, oltre all’apprendimento teorico, anche un fondamentale percorso pratico-esperienziale, che permetta di fare esperienza concreta della gestione positiva, propria ed altrui, di una situazione di profonda crisi emozionale.
Metodologia integrata dinamica-corporea-transpersonale
La metodologia utilizzata integra contributi provenienti dai modelli dinamico, corporeo e transpersonale.
Il modello dinamico
Il modello dinamico, di paternità freudiana, nel percorso formativo del counselor per l’emergenza, si connota come modello di riferimento vantaggioso e maneggevole per i molteplici riferimenti teorici che nel corso del ‘900 si sono integrati nel suo paradigma e che consentono di osservare comportamenti individuali, interpersonali e di gruppo in una prospettiva integrata che ne evidenzia la complessità.
La definizione psicologica del termine DINAMICO richiama nel linguaggio comune all’immagine di un gioco di forze interne ed esterne che operano in un individuo e che si manifestano in un certo CAMPO in un determinato MOMENTO. L’aggettivo dinamico non deve essere inteso come fenomeno di dinamismo da contrapporsi ad una psicologia STATICA, bensì come attenzione alla ricerca delle dinamiche della mente umana, in riferimento alle spinte MOTIVAZIONALI interne che muovono e dirigono la nostra vita quotidiana, MOTIVAZIONI delle quali non sempre siamo sufficientemente consapevoli.
Dalla ricerca e consapevolezza motivazionale, propedeutica al potenziamento delle risorse personali, si articola il percorso formativo degli operatori che hanno scelto di cimentarsi in una professione di aiuto e sostegno, il cui intervento si realizza durante eventi calamitosi che sottopongono vittime e soccorritori ad esperienze ai LIMITI di una realtà mai prima sperimentata.
La formazione dell’operatore, secondo il modello di riferimento dinamico, riguarderà sia l’acquisizione di specifiche competenze soggettive, sia la capacità di utilizzare strumenti e modelli di intervento strutturati all’interno di protocolli contingenti e internazionali.
La preparazione teorica e il lavoro esperienziale, oltre che offrire all’operatore i mezzi necessari per fronteggiare l’opera di soccorso, dovranno tenere conto della messa in campo di tutte le risorse necessarie all’operatore stesso per tutelare la propria salute psicofisica. La parte esperienziale, parallelamente alla formazione teorica, avrà il suo focus nell’acquisizione di una sempre crescente capacità di identificare, descrivere, classificare le proprie MOTIVAZIONI all’agire, per rendere sempre più chiara l’organizzazione del contesto soggettivo all’interno del quale è emersa la scelta del percorso formativo. Per tale motivo, il lavoro sarà fortemente personalizzato.
In considerazione della quantità e dell’eterogeneità delle MOTIVAZIONI umane, non risulta possibile elencarle; pertanto, nell’iter formativo del counselor per l’emergenza, verrà presa a riferimento come orientamento empirico la più nota delle classificazioni moderne delle MOTIVAZIONI di JOSEPH LICHTENBERG, i cui studi si collocano al crocevia fra la tradizione psicanalitica freudiana e quella più recente delle indagini sistematiche sull’infanzia e che sostiene l’esistenza di cinque grandi sistemi motivazionali: 1) regolazione psichica delle esigenze fisiologiche; 2) attaccamento, affiliazione, dipendenza; 3) assertivita’individuale: esplorazione e dipendenza; 4) aggressività; 5) le forme della sensualità. I 5 sistemi saranno osservati nella loro interazione e complessità, con particolare rilievo all’esplorazione dei vissuti interni relativi al sistema motivazionale COOPERATIVO, attinente alle varie forme di legame e di socializzazione, ed al sistema motivazionale AUTOAFFERMATIVO, fonte di conflittualità e competitività.
Il tutto al fine di aiutare l’operatore, durante il processo formativo, a ricostruire la propria storia, riconoscere i propri progetti, potenziare le proprie risorse, imparare a recuperare il proprio equilibrio in modo costruttivo a seguito di vissuti critici e dolorosi, a cui può essere ripetutamente esposto nel prestare la propria opera.
L’approccio corporeo
Il lavoro corporeo che il corso propone, permette di riconoscere e sviluppare armonicamente il potenziale di ognuno, integrando i livelli: fisico, emotivo, mentale e spirituale. Tale integrazione può essere sperimentata mediante esercizi basati sull’ascolto, l’espressione ed il movimento del corpo, inteso come strumento privilegiato che permette di sentire e riconoscere gli stati energetici del corpo, gli stati d’animo, le emozioni, i meccanismi psicologici e gli atteggiamenti posturali propri e degli altri.
Attraverso questo percorso di sviluppo personale, che presuppone una formazione specifica, gli alunni acquisiranno le competenze necessarie a sviluppare relazioni di aiuto a se stessi ed agli altri e di conseguenza agevolare lo sviluppo delle risorse individuali di ognuno nelle diverse contingenze, ma soprattutto nelle situazioni di emergenza che, come è tristemente noto, costituiscono momenti particolarmente delicati nella vita delle persone colpite e in quella dei soccorritori.
Tra l’altro, nell’ambito delle attività di emergenza, il lavoro di conoscenza di se stessi e dei diversi livelli di consapevolezza, improntato sull’approccio corporale e sull’esperienza che se ne ricava, è intimamente connesso con l’attività di prevenzione, tanto determinate per il contrasto del rischio delle emergenze causate dalle diverse calamità o da incidenti rilevanti, quanto indispensabile per la realizzazione di efficaci ed efficienti interventi da parte dei soccorritori e dei volontari impegnati nello svolgimento delle attività di protezione civile.
In definitiva, il corso proposto si prefigge lo scopo di porre i soccorritori in condizioni di non dover ricorrere esclusivamente all’impiego di risorse emotive personali. Tali condotte psichiche, unitamente a postumi sintomi di “burn-out”, sono spesso stati riscontrati in soggetti soccorritori che operavano in assenza di una preparazione psicologica adeguata, non sempre appropriata agli scenari d’intervento in emergenza.
Modello transpersonale e metodo biotransenergetico
La visione transpersonale e la metodologia biotransenergetica sono in grado di fornire gli strumenti teorici e pratici per inoltrarsi oltre il confine della coscienza ordinaria.
La visione transpersonale, sostenuta dal nuovo paradigma olistico emergente nel panorama scientifico, auspica la piena realizzazione delle potenzialità dell’individuo e unisce il contributo delle antiche tradizioni evolutive con la ricerca scientifica più innovativa.
Nell’ambito del modello transpersonale, la metodologia di riferimento è la biotransenergetica, una disciplina che insegna la padronanza degli atteggiamenti mentali e degli stati emotivi mediante l’esperienza interiore dei diversi stati di coscienza.
Favorisce inoltre il potenziamento delle risorse creative, emotive, relazionali e intuitive dell’operatore, a vantaggio della creatività e apertura nell’intervento sul campo.
Verranno forniti strumenti teorici e pratici mediante seminari teorico-esperienziali e tecnico-applicativi, che si terranno nel fine settimana. Le principali aree d’insegnamento comprenderanno: chiavi di consapevolezza; integrazione biotransenergetica; Modo Ulteriore; Arte del dono di sé.
Per ‘chiavi di consapevolezza’ si intende la mappa delle strutture interpretative secondo questo metodo. ‘Integrazione biotransenergetica’ riguarda l’apprendimento dell’esperienza integrata, consapevole e attiva, dei livelli: mentale, emozionale, corporeo, energetico e spirituale. Il ‘Modo Ulteriore’ è lo sviluppo di un atteggiamento che favorisca una ‘naturalezza naturale’ nella risposta allo stimolo, mediante trascendenza e inclusione delle polarità complementari di ogni evento. Il Modo Ulteriore si esprime in sette assiomi fondamentali: Osservare, invece di pensare; Restare, invece di andare via; Sentire come, invece di capire perché; Fatti, non problemi; Affidarsi invece di controllare; Accettare, invece di combattere; Responsabilità, invece di delega. Infine, ‘Arte del dono di sé’ è l’utilizzo di manipolazioni delicate e pratiche di intervento a livello energetico per il recupero del benessere psico-fisico.
Programma di Studi
Durata: 3 anni
Monte ore totale: 600 ore, così ripartite:
Teoria 250
Pratica 350
Terapia individuale 50
Supervisione 20
TOTALE ore triennio 600
I annualità 180
Relazione di aiuto: il counseling 10
Tecniche di comunicazione interpersonale e interculturale 20
Counseling di gruppo: identità e istituzione di organizzazioni e gruppi 10
Elementi di analisi della personalità 20
Tecniche di rilassamento 10
Il linguaggio del corpo: teorie e tecniche di bioenergetica 10
Primo soccorso e BSL 15
Il Servizio Nazionale della Protezione Civile 5
Il volontariato nell’emergenza 5
Principi di counseling transpersonale (biotransenergetica) 35
Incontri di gruppo 40
II annualità 230
Modelli teorici a confronto nel lavoro del counseling 10
Counseling transpersonale e nuova scienza 10
La comunicazione nel setting del counseling 20
Funzioni sociologiche della comunicazione 10
La comunicazione nella crisi e nell’emergenza 10
Training autogeno: esercizi di base 10
Principi di counseling transpersonale (biotransenergetica) 40
Le emergenze: le vittime, i soccorritori, gli operatori 10
Gestione dei conflitti e problem solving 20
Incontri di gruppo 40
Tirocinio 50
III annualità 190
Il setting nella comunicazione – la supervisione 20
Gestione dello stress e self-empowerment, resilienza e coping 20
Stress Inoculation Training 20
Tecniche di intervento nelle emergenze: defusing e demobilization 20
Tecniche di psicologia dell’emergenza: CISM, debriefing, EMDR 20
Principi di counseling transpersonale (biotransenergetica) 40
Tirocinio 50
Integrazioni:
Incontri individuali di supervisione didattica nel triennio (obbligatori) 20
Percorso terapeutico individuale (interno o esterno certificato) 50
Breve descrizione dei moduli didattici e relativa bibliografia:
RELAZIONE D’AIUTO – IL COUNSELING
Il counseling è una forma privilegiata di relazione d’aiuto, ma si diversifica chiaramente da altre modalità simili. Alcuni punti quali l’ascolto attivo o l’empatia, sono dei punti cardine presenti in qualsiasi relazione di questo tipo; in tale contesto, si analizzerà questa forma particolare di aiuto e il modo in cui si intende l’aiuto in questa speciale relazione.
Storia del counseling. Codice Deontologico FAIP.
Bibliografia:
R. CARKUFF - L’arte di aiutare – Ed. Centro Studi Erikson - 1987
CONTE, PICONE - La terapia di Carl Rogers – Ed. Armando Editore - 1984
R. MUCCHIELLI - Apprendere il counselling – Ed. Centro Studi Erikson - 2006
K. ROGERS - La terapia centrata sul cliente – Psyco - 1970
MODELLI TEORICI A CONFRONTO NEL LAVORO DEL COUNSELING
Introduzione ai principali modelli di riferimento per il counseling, con particolare attenzione all’approccio rogersiano, gestaltico, relazionale-sistemico, dinamico e transpersonale. Analisi comparata e differenze negli ambiti di applicazione.
Bibliografia:
CONTE, PICONE - La terapia di C. Rogers – Ed. Armando Editore - 1984
F. PEARLS – L’approccio della Gestalt – Ed. Astrolabio - 1977
R. MAY - Psicologia esistenziale - Ed. Astrolabio - 1970
M. DANON - Counseling – Ed. Red - 2000
COUNSELING DI GRUPPO: identità e istituzione delle organizzazioni e gruppi
Come programmare un gruppo. Condizioni di avviamento al gruppo. Introduzione alle dinamiche dei processi di gruppo. Inserimento, controllo, istanze affettive del gruppo. Gruppi di incontro. Le dinamiche regressive nei gruppi. Il gruppo: modelli teorici a confronto.
Bibliografia:
M.E. CUGINI - Obbiettivo persona – Ed. Melusina - 1996
B. PEZZAROSSA E M.ZANASI - Psicologia analitica, psicologia dei gruppi – Ed. Borla - 2000
J. BENSON – Gruppi – Ed. Sovera Multimedia - 1993
C. ROGERS - Un modo di essere – Ed. Giunti – Marzocco - 1984
COUNSELING TRANSPERSONALE E NUOVA SCIENZA
Le terapie esperienziali. Il modello transpersonale. La dimensione spirituale in terapia. La gestione delle “crisi transpersonali”. Riconoscimento e valorizzazione del potenziale creativo del sintomo. Metodologia clinica. Le acquisizioni della fisica moderna e le antiche pratiche tradizionali. La relazione transpersonale. Il se trascendente.
Bibliografia:
P. L. LATTUADA - Oltre La mente - Ed. Franco Angeli - 2004
S. GROF – Psicologia del futuro - Ed. Red - 2001
K. WILBER - Oltre i confini - Ed. Cittadella - 1995
G. BRADEN – La Matrix Divina – Macro – Ed. 2007
ELEMENTI DI ANALISI DELLA PERSONALITA’
Conflitti, frustrazioni, meccanismi di difesa, le motivazioni, le emozioni, le percezioni. Teoria della personalità. Concetto di diagnosi e prevenzione. Conoscenza del DSM IV. Indicazioni generali sui test e sul loro utilizzo.
Bibliografia:
C. S HALL E G. LINDZEY - Teoria della Personalità – Ed. Bollati Boringhieri - 1986
H. ELLENBERGER - La Scoperta dell’inconscio – Ed. Bollati Boringhieri - 1976
M. FALABELLA - L’ABC della psicopatologia - Ed. Magi - 2001
D.J. GOLEMAN - Intelligenza Emotiva – Ed. Rizzoli - 1996
LA COMUNICAZIONE NEL SETTING DEL COUNSELING
Aspetti strutturanti del setting. L’ascolto partecipe del counselor: empatia, calore, genuinità. Il colloquio come strumento di aiuto: colloquio informativo o intervista. Il colloquio diagnostico. Fasi del colloquio. Tecniche di facilitazione del colloquio. Lavoro esperenziale sul proprio modo di ascoltare. Simulate sulle dinamiche comunicative all’interno del setting.
Bibliografia:
S. MURGATROY - Il Counseling nella relazione di aiuto – Ed. Astrolabio - 1985
A.QUADRIO, V. UGAZIO - Il colloquio in psicologia clinica sociale - Ed. Franco Angeli - 1980
D.BONE - L’Arte di Ascoltare - Ed. Franco Angeli - 1995
TECNICHE DI COMUNICAZIONE INTERPERSONALE E INTERCULTURALE
Struttura della comunicazione. Assiomi comunicativi. La comunicazione non verbale. Stili comunicativi. La comunicazione efficace: autostima, riduzione dell’ansia, miglioramento dei rapporti interpersonali. Lavoro esperenziale sul proprio modo di comunicare.
Bibliografia:
BEAVIN, WATZLAVICK, JACKSON - Pragmatica della comunicazione umana - Astrolabio 1971
FRANTA, SALONIA - La Comunicazione interpersonale - Ed. Las - 1979
M. ARGYLE - Il Corpo e il suo linguaggio - Ed. Zanichelli - 1992
FUNZIONI SOCIOLOGICHE DELLA COMUNICAZIONE
Obiettivi: Individuare i fattori del comportamento sociale. Individuare i fattori sociali presenti nella personalità. Contenuti: Presentazione di se stessi nel gruppo. Definizione di sociologia della comunicazione. L’apprendimento. La conoscenza. Modello relazionale. L’aggressività. Origine biologica dell’aggressività. Aggressività e frustrazione. L’aggressività si apprende. Aggressività ed emozioni. Aggressività come rappresentazione socio-culturale. Ruolo sociale. I conflitti. Atteggiamenti, pregiudizi, discriminazione. L’altruismo. L’influenza sociale. L’interazione nei gruppi.
Bibliografia:
M. LIVOLSI - Manuale di Sociologia della comunicazione - Ed. Laterza - 2000
E. GOFFMAN, L'ordine dell'interazione, Roma, Armando, 1998
LA COMUNICAZIONE NELLA CRISI E NELL’EMERGENZA
Cosa e come si deve comunicare in una situazione d'emergenza? Gli studi di Crisis Management concordano sul fatto che l'evoluzione di un'emergenza in un disastro o in una crisi superabile, dipende sostanzialmente dal modo in cui le persone interessate l'affrontano. In questo modo la crisi viene collegata ai bisogni che l'evento genera nel suo svolgersi. Tra i primi il bisogno d'informazione, tanto più elevato quanto più l'evento è distante dal contesto dell’esperienza di chi lo subisce.
Bibliografia:
R. SAVARESE – Comunicazione e crisi - Ed. Franco Angeli - 2002
TECNICHE DI RILASSAMENTO CORPOREO
Con questo termine si indicano tutte quelle tecniche che attraverso un allentamento dei pensieri e del respiro fino ad arrivare ad uno stato meditativo, permettono di giungere ad un rilassamento corporeo. Attraverso tali tecniche, che vanno dallo yoga alla bioenergetica, alla meditazione, al rilassamento progressivo, la persona può gestire meglio i suoi processi fisici ed emotivi, ottenere un equilibrio maggiore ed un senso di tranquillità. Spesso tali tecniche permettono anche di vedere con maggiore distacco i propri problemi e di analizzare pertanto la possibilità di usare maggiori risoluzioni.
Bibliografia:
DIETMER OHM - Il Rilassamento Progressivo Secondo Jacobson – Ed. Red - 1992
E. CERRUTO - La Danza Terapeutica – Ed. Xenia -1994
TRAINING AUTOGENO
Il Training Autogeno significa “allineamento che si genera da sé”; è una tecnica di autodistensione psiche soma elaborata dal neurologo Schulz. Saranno descritti e sperimentati gli esercizi del ciclo inferiore o somatico orientati sul corpo: esercizio della pesantezza, calore, respiro, cuore, plesso e fronte.
Bibliografia:
J.H.Schultz – Il Training Autogeno. Esercizi inferiori – Ed. Feltrinelli - 1953
BIOENERGETICA
La bioenergetica è una tecnica nonché una teoria fondata da A. Lowen che si basa sulla lettura dell’energia accumulata in eccesso per nevrosi dall’individuo. Tale lettura si prefigge lo scioglimento di tali punti, attraverso tecniche ed esercizi pratici. Ridare vita al corpo, significa ripristinare le funzioni vitali basilari come il camminare e respirare fino all’espressione della sessualità; riducendo tali attività la persona riduce la propria vita, sviluppandole invece le amplia. Esercizi pratici seguiranno la parte teorica.
Bibliografia:
A. LOWEN - Bioenenergetica – Ed. Feltrinelli - 1975
A. LOWEN - ll linguaggio del corpo – Ed. Feltrinelli - 1985
W. REICH - la funzione dell'orgasmo – Ed. Net - 1961
W. REICH - Analisi del carattere – Ed. Sugarco – 1949
BIOTRANSENERGETICA
La Biotransenergetica propone una metodologia fondata sull'esperienza interiore e l'esplorazione delle dimensioni della coscienza, con l'intento di realizzare la consapevolezza che si svela oltre i processi di pensiero della mente ordinaria; un modello terapeutico olistico e transpersonale orientato alla realizzazione del sé, in grado di intervenire con efficacia nei processi di guarigione. Introduzione ai fondamenti teorici e pratici.
Bibliografia:
P.L. LATTUADA – L’arte medica del guaritore interiore - Ed. Franco Angeli - 2007
P.L., LATTUADA - M. SILVEIRA, Lavorare coi chakra - Ed. Meb -
PRIMO SOCCORSO E BLS (BASIC LIFE SUPPORT)
Introduzione. Accertamento delle condizioni psicofisiche della vittima. Interventi di primo soccorso: sostenimento delle funzioni vitali, riconoscimento e limiti d'intervento. Principali tecniche di primo soccorso in caso di sindrome respiratoria acuta, lussazioni, fratture e complicanze, lesioni da freddo, da calore e da corrente elettrica, intossicazioni, ferite lacero contuse, emorragie esterne, ecc. Introduzione alla R.C.P.C.. Illustrazione completa della sequenza B.L.S. ad uno e due soccorritori. Apprendimento sequenza B.L.S. ad un soccorritore su manichino simulatore. Teoria e addestramento all’utilizzo del DAE (Defibrillatore Automatico Esterno) e di mezzi aggiuntivi.
Bibliografia:
P. JEVON - Trattamento delle emergenze e primo soccorso – Ed. DELFINO EDITORE - 2009
IL VOLONTARIATO NELL’EMERGENZA
Il fenomeno del volontariato in Italia e all’estero: numeri, caratteristiche, attività. I volontari di Protezione Civile. Organizzazioni nazionali e locali. Il ruolo del volontariato. Specializzazioni. Attivazione e coordinamento nell’emergenza. Esigenze e opportunità formative.
Bibliografia:
Dispense intene
IL SERVIZIO NAZIONALE DELLA PROTEZIONE CIVILE
Introduzione alla storia, alle caratteristiche organizzative e funzionali. Strutture operative del Servizio Nazionale della Protezione Civile. Il Comitato Operativo presso il Dipartimento della Protezione Civile. Attivazione, coordinamento, funzioni di supporto. La Segreteria Amministrativa del Volontariato.
Bibliografia:
Dispense intene
GESTIONE DELLO STRESS, SELF-EMPOWERMENT, RESILIENZA E COPING
Nelle situazioni di forte stress è fondamentale la capacità di gestione delle difficoltà, sia attraverso tecniche specifiche, sia mediante lo sviluppo (self-empowerment) delle qualità necessarie. La capacità di proteggere la propria integrità sotto l'azione di forti pressioni è detta ‘resilienza’, quella forza interiore che consente alle persone di reagire ai colpi della vita, di risollevarsi e di ricostruirsi. Resilienza individuale e resilienza delle comunità. Strategie di ‘coping’ (processi mentali adattativi per ridurre lo stress).
Bibliografia:
G. RAWSON E D. CALLINAN - Le 10 regole per vincere lo stress - Ed. Armenia - 2007
J. GUTMANN - Vincere lo stress - Editori Riuniti - 2000
A. O. Ferraris - La forza d'animo - Rizzoli - 2003
B. ZANI, C. CICOGNANI - Le vie del benessere: eventi di vita e strategie di coping - Carocci Editore – 1999
E. MALAGUTI – Educarsi alla resilienza – Ed. Erikson - 2005
STRESS INOCULATION TRAINING
Lo Stress Inoculation Training non è una tecnica singola, quanto un insieme di tecniche d'intervento atte a preparare la persona per una migliore gestione di situazioni di forte stress. Sorta negli anni ’70 nell’ambito del modello cognitivo-comportamentale, ad opera di Donald Meichenbaum, rappresenta un riferimento di partenza molto noto nella formazione per le emergenze.
Bibliografia:
B. YOUNG (et al.) - L'Assistenza Psicologica nelle Emergenze - Ed. Erickson - 2002
TECNICHE DI INTERVENTO IN EMERGENZA: DEFUSING E DEMOBILIZATION
Il defusing (dall'inglese defuse, disinnescare) è un breve colloquio di gruppo, solitamente ma non sempre condotto da uno psicologo, che si tiene dopo un intervento particolarmente critico o impegnativo condotto da membri di servizi di salvataggio, di soccorso o di cure. La Demobilization è la particolare forma di Defusing post-intervento, più informale e capace di rappresentare una ‘cesura simbolica’ con la situazione traumatica appena vissuta.
Bibliografia:
F. SBATTELLA - Manuale di Psicologia dell'Emergenza – ed. Franco Angeli - 2009
TECNICHE DI PSICOLOGIA DELL’EMERGENZA: CISM (CRITICAL INCIDENT STRESS MANAGEMENT), DEBRIEFING, EMDR
Il CISM, o Critical Incident Stress Management, è un noto protocollo clinico di prevenzione e trattamento delle reazioni psicologiche potenzialmente traumatiche, a fronte di eventi critici (disastri, violenze, decessi inattesi, calamità). Il Debriefing è un intervento psicologico-clinico strutturato e di gruppo, condotto da uno psicologo esperto. Infine, l'EMDR è uno degli approcci terapeutici che vanta il maggior numero di conferme di efficacia nella psicoterapia del PTSD (Disturbo Post-Traumatico da Stress). Introduzione ai fondamenti di queste tecniche e comparazione con l’intervento di counseling dell’emergenza.
Bibliografia:
B. YOUNG (et al.) - L'Assistenza Psicologica nelle Emergenze - Ed. Erickson - 2002
L. PIETRANTONI, G. PRATI - Psicologia dell'Emergenza – Ed. Il Mulino – 2009
Docenti e relatori
I docenti sono psicologi, psicoterapeuti, medici e counselor che svolgono attività in modo continuativo e in continuo contatto con gli utenti. Per la scuola questo è un aspetto fondamentale, che garantisce una didattica approfondita e un supporto continuo per l’allievo nel suo percorso formativo.
Direttore Scientifico: DAVIDE CARLO FERRARIS
Psicologo, Psicoterapeuta ad orientamento analitico e transpersonale, direttore dell’Associazione per la Medicina e la Psicologia transpersonale - sede di Roma. Docente e supervisore di psicoterapia transpersonale (SFPT – riconosciuta MIUR). Specialista EMDR.
Direttore Didattico: PAOLA CAPORALINI AIELLO
Psicologa, specializzazione in tecniche d’integrazione psicocorporee, counselor, formazione in approccio sistemico e in costellazioni familiari sistemiche.
Collegio dei docenti
ANNAMARIA CESARINI
Psicologa, psicoterapeuta psicodinamica e cognitivo-sociale.
REBECCA MONTAGNINO
Laureata in psicologia clinica, specializzata in psicologia giuridica, umanistica, psicodramma, arteterapia.
ALIDA MAZZARO
Doctor in Psichology, naturopata, counselor psicosomatico, floriterapeuta. Formazione in Costellazioni familiari.
MARZIA COSENTINO
Psicologa specializzata in psicoterapia sistemico-relazionale
MANUELA RAMOS
Psicologa psicoterapeuta.
NADIA FRAONE
Medico, Chirurgo, specializzata in Medicina Estetica e direttore della Scuola Internazionale di Medicina Estetica di Roma.
FABRIZIO GALANTE
Psicologo con specializzazione in psicosessuologia.
ALESSANDRO VANNUCCI
Medico, Psicoterapeuta, Psichiatra, Omeopata.
STEFANO STRAGAPEDE
Infermiere, Istruttore BLSD, primo soccorso, emergenze in acqua, coordinatore Aesculapio Srl.
REGOLAMENTO DEL CORSO
Il corso si articola in moduli e al termine di ogni modulo verranno effettuate verifiche scritte ed orali, mentre al termine del corso verrà presentato e discusso un proprio elaborato elaborato di tesi, con votazione globale.
Per l’ammissione al corso è richiesto il diploma di scuola media superiore. Il corso è a numero chiuso e i criteri di accettazione delle domande saranno: titolo di studio; curriculum del candidato, colloquio conoscitivo iniziale. Il candidato deve inviare o consegnare direttamente in sede la domanda di iscrizione compilata, unitamente al proprio curriculum vitae e studiorum, a due foto tessera e ad una fotocopia del proprio documento di identità. Successivamente i candidati sosteranno un colloquio conoscitivo di ingresso.
Le diverse materie sono organizzate in moduli coerenti, a completamento dei quali ciascuno dei partecipanti otterrà dei crediti formativi.
Possono essere riconosciuti come crediti formativi tutti i titoli, attestati, certificazioni di scuole ed enti pubblici e privati che l’allievo candidato, all’atto dell’iscrizione alla scuola, presenta, certifica o autocertifica, sia in ordine alle discipline che al percorso esperienziale. Quest’ultimo deve essere accompagnato da una relazione articolata ed esaustiva (anche nella forma di storia di vita) discussa con il direttore della scuola e da quest’ultimo certificata.
È considerato obbligatorio un percorso certificato di terapia personale di almeno 50 (cinquanta) ore, per poter accedere all’esame finale di counselor e per poter essere iscritti all’albo nazionale FAIP.
VERIFICHE E VALUTAZIONI
Alla fine di ogni anno, i corsisti saranno sottoposti ad un esame teorico-esperienziale di verifica, volto a valutare l’apprendimento delle varie discipline e la maturazione conseguita. Ogni anno sarà rilasciato un attestato di fine corso indicante i crediti acquisiti per ciascun modulo formativo completato.
Al termine del percorso di studi e successivamente al superamento dell’esame finale, che consiste nella discussione di un testo di tesi valutato da una Commissione composta da docenti interni e un delegato FAIP, l’Associazione Archeus rilascerà un Diploma di Counselor per l’Emergenza.
Tale titolo permetterà l’iscrizione all’Albo Nazionale F.A.I.P. Il corso di formazione in Counseling è conforme alle norme elaborate dalla FAIP (Federazione delle Associazioni Italiane in Psicoterapia).
MATERIALE DIDATTICO
Per ogni materia viene segnalata una bibliografia di riferimento, i cui testi sono a carico dell’allievo. Ulteriori materiale didattico sarà fornito dalla Scuola.
DURATA E FREQUENZA
L’anno accademico va da gennaio a dicembre. Data la caratteristica modulare dei corsi, le iscrizioni sono possibili durante tutto l’anno accademico, durante il quale sono previsti incontri mensili che si svolgeranno nei fine settimana (sabato e domenica, dalle 9.30 alle ore 18.00) e percorsi brevi con cadenza quindicinale, in orario serale (incontri di gruppo). La frequenza al corso è obbligatoria. Si richiede una presenza minima del 90% del monte ore. Il restante 10% può essere recuperato in seguito. Sono possibili adattamenti individuali rispetto alla struttura base del corso.
DOMANDA DI AMMISSIONE
Le Domande di Ammissione all’Associazione si possono presentare in ogni momento dell'anno. Ogni anno, nel mese di gennaio, ha inizio un nuovo Corso.
Le Ammissioni sono a numero chiuso, per un massimo di 20 partecipanti in formazione.
I requisiti e le procedure richieste per l’ammissione sono:
1. essere in possesso di diploma di maturità legalmente riconosciuto in Italia;
2. presentare, unitamente al Curriculum Vitae, Domanda di Ammissione;
3. sostenere un colloquio di ingresso, il quale ha lo scopo di valutare il percorso esperienziale del Richiedente e i suoi obiettivi.
Il Consiglio Direttivo valuta la Richiesta e comunica al Richiedente l'accettazione o meno della Domanda.
Le Ammissioni al Corso seguiranno l'ordine cronologico di presentazione in Segreteria, fino al raggiungimento del numero massimo sopra indicato.
Per ulteriori informazioni si prega di contattare la Segreteria al n. 06.58334955