Fonte: MATERIALE DIDATTICO SSGRR (L'Aquila) - marzo 1991 - 1157

 

 

TITOLO: Il management e la presa di decisione.

 

AUTORE: Roberta Nicchiarelli

 

 

[…]

La decisione a razionalità limitata

 

[…] l'impostazione del modello di razionalità assoluta […] si mostra assai debole nella spiegazione e nella modellizzazione di processi e comportamenti nei quali le variabili qualitative e l'indeterminatezza giocano un ruolo importante. […] Simon al modello di uomo razionale vi contrappone l'administrative man, il cui criterio di decisione è la soddisfazione al posto dell'ottimizzazione.

Anziché partire da un'idealizzazione di razionalità da cui dedurre i criteri per l'azione, egli approda alla sua idea di comportamento decisionale sulla base di indagini empiriche svolte per osservare nel concreto il processo che gli attori mettono in atto per risolvere problemi in contesti organizzativi. "Parlare di razionalità obiettiva - scrive Simon - …lascerebbe pensare che il soggetto che agisce tenda a fondere tutto il suo comportamento in un sistema integrato:

  1. esaminando le alternative di comportamento, prima della decisione, in visione panoramica,
  2. considerando l'intero complesso di conseguenze che discenderanno da ciascuna scelta,
  3. usando il suo sistema di valori come criterio per scegliere una sola alternativa dall'insieme di esse".

[…] la presa di decisioni pratiche si rileva solo molto approssimata all'ideale ottimizzante. E per Simon questo si verifica per almeno tre ordini di motivi:

  1. la razionalità richiede una conoscenza completa e una previsione delle conseguenze che discenderanno da ciascuna scelta. Infatti, la conoscenza delle conseguenze è sempre frammentaria;
  2. poiché queste conseguenze riguardano il futuro, dovrà intervenire l'immaginazione per colmare l'assenza di esperienza, nell'intento di attribuire un valore a dette conseguenze. Ma i valori possono essere anticipati solo in via di approssimazione;
  3. la razionalità richiede inoltre una scelta fra tutti i possibili comportamenti alternativi. Nel comportamento di fatto, solo pochi di questi possibili comportamenti alternativisi presentano alla mente individuale. […]

Il processo decisionale a razionalità limitata è una sequenza di scelte operate sulla base di regole formali applicate a informazioni parziali in modi che sono predeterrminati pur non essendo rappresentati in un semplice modello deduttivo. […]

 

 

La decisione manageriale in chiave ermeneutica.

 

[…] la presa di decisione […] è un modello a razionalità limitata che implica una ricerca euristica, cioè selettiva, tra alternative. Queste vengono identificate all'interno di uno spazio del problema che è ritenuto definito (è frequente l'analogia della mossa sulla scacchiera), e che quindi anche le azioni che ne conseguono sono logicamente definibili (se…allora).

Sebbene in alcuni contesti l'utilizzo di metodi di valutazione di scelte tra alternative ispirati a questa logica si siano rilevati utili, al tempo stesso si mostrano riduttivi quando precludono la possibilità di considerare domini diversi del comportamento umano. […]

[…] si può dire che qualsiasi attività cognitiva si realizza nell'azione all'interno di una situazione nella quale siamo impegnati e non abbiamo la possibilità di staccarci dal contesto. […]

In un'organizzazione le situazioni ricorrenti vengono affrontate con schemi di azioni ripetitivi (procedure) e tramite la divisione del lavoro, il coordinamento e il controllo, si cerca di prevenire ed affrontare le crisi. La rigidità è indispensabile, ma presenta dei rischi, e cioè che l'inerzia prenda il sopravvento sulla creatività, restringendo il campo di possibilità delle idee e delle azioni. L'approccio ermeneutico alle organizzazioni può liberare il loro potenziale di apprendimento.

 

 

I sistemi di supporto alle decisioni: definizioni.

 

[…] Gorry e Scott-Morton […] giunsero a definire i sistemi di supporto alle decisioni come dei sistemi informativi che supportano le decisioni semi-strutturate e non-strutturate prese nelle aree di pianificazione strategica, del controllo direzionale e del controllo operativo. Per Gorry e Scott-Morton la finalità dei sistemi informativi dovrebbe essere proprio quella di supportare la presa di decisione e quindi la comprensione del processo che la sottende è la conditio sine qua non per la progettazione e la realizzazione di sistemi efficaci. […]

Keen e Scott-Morton (1978) […] limitavano le decisioni da supportare a quelle semi-strutturate, […] individuando quattro livelli di supporto:

accesso ai dati,

fitri per selezionare dei dati,

calcoli e proiezioni,

modelli decisionali.

Sia pure storicamente importante, questa definizione appare oggi molto generica e si presta ad ampie interpretazioni in quanto, in ultima analisi, sembrerebbe che qualunque strumento e tecnica trasferita su calcolatore potrebbero essere considerati altrettanti D.S.S.

[…] l'evoluzione delle tecnologie hardware e software, delle ricerche del settore del decision making, dell'intelligenza artificiale, concorrono a modificare continuamente questo concetto. Così Sprangue e Carlson nel 1982 definiscono un D.S.S. come un sistema interattivo basato sul computer che utilizzando dati e modelli aiuta il decisore a risolvere i problemi semi-strutturati ed anche non-strutturati. Questa definizione evidenzia l'interazione uomo-computer ed allarga la tipologia dei problemi da risolvere.

Keen nel 1985 mette in evidenza […] l'aspetto evolutivo. […] Un D.S.S. è uno strumento che si modifica e si adatta con l'uso e con la variabilità o con l'evolversi delle esigenze di chi lo utilizza. […]